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Libri raccomandati:

 

Animali in rivolta – Confini, resistenza e solidarietà umana (Sarat Colling)
Nel 2000, mentre veniva condotta al mattatoio di Brooklyn, una mucca scappò per salvarsi la vita. La fuga andò a buon fine. Anche se era previsto che Queenie, come fu poi ribattezzata, dovesse essere riportata al macello, lo sdegno sollevato attorno al caso prevalse, risparmiando alla bestia un terribile destino. Sarat Colling prende in esame le vicende degli animali fuggiti dai macelli e analizza l’impatto che queste storie hanno avuto sull’opinione pubblica. Obiettivo della ricerca è quello di comprendere le forme di resistenza degli animali e il ruolo delle loro storie nella messa in discussione delle modalità con cui gli umani, e in particolare i consumatori, prendono le distanze dalla violenza delle imprese zootecniche. Nel volume sono riportate sei storie che consentono di esaminare in maniera approfondita i casi di fuga animale occorsi nello stato di New York. L’indagine si colloca nel campo interdisciplinare dei critical animal studies e attinge alle più recenti teorie elaborate dalla geografia animale, dai femminismi transnazionali e dall’analisi critica del discorso. Questo contributo affronta nello specifico la resistenza degli animali allevati e mette a confronto le esperienze e le rappresentazioni di tale resistenza sia da una “prospettiva dal basso”, acquisita tramite chi si prende cura degli animali, sia da una “prospettiva dall’alto”, che traspare dalle raffigurazioni presenti nei principali mass media influenzati dalle multinazionali.


Questioni di specie (Massimo Filippi)
In risposta all’animalismo da talk show, questo libro sostiene una tesi molto chiara: lo sfruttamento e la messa a morte dei corpi animali sono parte integrante dell’ideologia e delle prassi di potere. La società in cui viviamo utilizza la carne dei non umani (e di chi a questi è equiparato) come materiale da costruzione per le sue architetture gerarchiche, al fine di riprodurre la struttura sacrificale su cui si erge. La risposta a questo orrore non può che tradursi in un antispecismo politico; un antispecismo che dovrebbe ibridarsi con le acquisizioni teoriche e pratiche degli altri movimenti di liberazione e, al contempo, guadagnare credibilità per smascherare l’antropocentrismo che in quelle acquisizioni si annida. Il movimento antispecista non è più chiamato a dimostrare l’inconfutabile sofferenza degli animali, ma a interrogarsi su come realizzare la liberazione dei corpi sensuali. È da qui che potrebbe prendere forma un movimento politico capace di non farsi assorbire nel ventre del sistema.


Liberazione Totale – La Rivoluzione del 21° secolo (Steven Best)
Dal punto di vista degli animali il “progresso” è regresso, la scienza è sadismo, l’umanismo è barbarie e i “lumi” della Ragione portano tenebre e follia. Il punto di vista animale offre una nuova prospettiva per una rilettura critica della storia umana, delle origini della gerarchia, della guerra, della violenza e delle crisi sociali ed ecologiche. Permette di guardare alle persone e alla società in modo nuovo riconoscendo nell’Homo sapiens la specie violenta, dominante, assassina e autodistruttiva che spesso siamo.
Il nostro dominio sulla natura ha origine dallo sfruttamento dell’uomo sugli animali. Per ripristinare un equilibrio tra tutti gli esseri del pianeta è necessaria una politica di liberazione totale – una rivoluzione culturale e sociale – che scardini tale sistema di dominio attraverso un’alleanza fra i diversi movimenti per la liberazione umana, animale e della Terra.
La difesa della Terra richiede un’azione immediata, occorre cambiare radicalmente i nostri valori, identità, visioni del mondo, sistemi economici, istituzioni sociali e politiche, e le relazioni tra di noi, con gli altri animali e con tutta la Terra.


Smontare la gabbia – Anticapitalismo e movimento di liberazione animale (Niccolò Bertuzzi, Marco Reggio)
Il movimento di liberazione animale ha avuto in Italia particolare rilievo negli ultimi anni, a partire dalle campagne contro pellicce e vivisezione sviluppate nei primi anni 2000 da gruppi radicali di ispirazione anarchica ed ecologista. Il culmine di interesse pubblico si è avuto, più di recente, con le mobilitazioni contro l’allevamento Green Hill. Le prassi adottate da associazioni e gruppi animalisti hanno portato a un panorama difficile da “leggere”, in cui convivono dibattiti, strategie e pratiche inedite, spesso in conflitto fra loro. Questa raccolta di saggi si propone di fornire una panoramica su alcune nuove frontiere interpellando collettivi, gruppi, studios* e attivist* che partecipano alla ricerca teorica e alle iniziative di questa galassia estremamente eterogenea. Un testo volutamente situato e partigiano, ma attento a cogliere non solo il carattere specista delle società moderne (e dell’Italia contemporanea, in modo particolare) ma anche le criticità dello stesso movimento e delle sue numerose anime interne.


Dalla predazione al dominio – La guerra contro gli animali (Gianfranco Mormino, Raffaella Colombo, Benedetta Piazzesi)
Come è nato il nostro dominio sugli animali? Attraverso quali strumenti materiali e concettuali abbiamo plasmato le loro vite e i loro corpi, fino a renderli esistenze sacrificabili, oggetti di consumo? Quale ruolo hanno avuto la religione, il diritto e la scienza in questa vicenda, iniziata in epoca remota e solo da pochissimi anni divenuta oggetto di riflessione critica? Seguendo la storia del progressivo ampliamento del nostro potere sul vivente, gli autori indagano la genesi e lo sviluppo della guerra che abbiamo dichiarato agli altri animali, evidenziando come le tecniche che ci hanno permesso di vincerla siano state impiegate anche contro ampie categorie di esseri umani.


La politica sessuale della carne – Carne da macello (Carol J. Adams)
Qual è il filo rosso, l’assurda interazione tra la radicata misoginia culturale della società contemporanea e la sua ossessione per la carne e la mascolinità? «Carne da macello», pubblicato per la prima volta negli USA nel 1990, esplora la relazione tra i valori patriarcali e il consumo di carne, intrecciando femminismo, vegetarianismo, antispecismo. Lo sfruttamento degli animali è per Adams un’altra manifestazione della brutale cultura patriarcale. Il trattamento degli animali come oggetti è associato all’oggettivazione nella società patriarcale di donne, neri e altre minoranze al fine di sfruttarli sistematicamente.


Manifesto Queer Vegan (Simonsen)
Che cosa significa dichiararsi vegano?
In che modo il passaggio da una dieta carnivora a una vegana influisce sul senso della propria identità?

Esistono tradizioni e convenzioni stabilite da lungo tempo che determinano ciò che mangiamo e come mangiamo. Il veganismo pone in questione nozioni preconcette su che cosa sia una dieta “appropriata” e su come si debba vivere nelle società liberali occidentali contemporanee.
Il veganismo si oppone alle caratteristiche fondamentali del modo in cui agiamo. Sfida il nostro sé.


Ambienti animali e ambienti umani – Una passeggiata in mondi sconosciuti e invisibili (Jakob von Uexküll)
Scritto nel 1933, “Ambienti animali e ambienti umani” è l’opera matura di uno dei maggiori biologi del secolo appena trascorso, un classico del pensiero europeo del Novecento che ha formato intere generazioni di studiosi del comportamento animale e della natura umana, in ambito scientifico, filosofico e persino letterario. Uexküll è considerato il fondatore dell’etologia contemporanea e un importante precursore dell’ecologia. Ma la sua nozione di “ambiente”, termine che è lui stesso a introdurre in ambito scientifico, è ben più avanzata di quella dell’odierna vulgata ambientalista: non a caso è declinata al plurale. L’ambiente in cui e di cui vive una determinata specie, il paguro o la volpe, la talpa o la zecca, è una sfera separata e impenetrabile al punto da indurre l’autore a parlare, nel sottotitolo, di mondi “sconosciuti e invisibili”. Questi mondi o ambienti sono parte costitutiva dell’animale, che non può essere “compreso” senza che si provi ad accedere a essi: parafrasando Heidegger (peraltro suo grande e immediato estimatore) si potrebbe dire che la “struttura ontologica” di un animale coincide esattamente col suo “essere-nel-(rispettivo)-ambiente”.


Our Most Recommended Books:

 


n.b. We couldn’t find the original english cover

Animals without Borders : Farmed Animal Resistance in New York (Sarat Colling)
In this thesis, the author reviews six cases whereby farmed animals have escaped in New York in the 21st century. Applying a conception of borderlessness from transnational feminism, she analyzes these escapes as transgressions of the material, categorical, and linguistic boundaries that are intended to hide animal oppression – and animal resistance – from public view. She also discusses public reaction to such escapes, and the contradiction between identification with an individual animal while continuing to ignore the plight of millions of other farmed animals.

“While billions of farmed animals are immobilized within agribusiness, every year some of these animals manage to break free. This thesis examines the stories of those who flee slaughterhouses and the public response to these individuals. My objective is to understand how animals resist and the role that their stories play in disrupting the ways that humans, particularly as consumers, are distanced from the violence of animal enterprises. Included are six vignettes that allow for an in-depth case study of those who have escaped within New York State. Located in the interdisciplinary field of critical animal studies, my inquiry draws upon new animal geographies, transnational feminisms, and critical discourse analysis. This contribution provides discussion of farmed animal resistance in particular and compares experiences and representations of their resistance from both the “view from below,” which is learned through the animals’ caretakers, and a “view from above,” which is gleaned from their representations in corporate-driven mainstream media.”


The Politics of Total Liberation: Revolution for the 21st Century (Steven Best)
The Politics of Total Liberation vividly articulates the crises haunting the social and natural worlds, which are coming apart under the impact of global capitalism, human overpopulation, species extinction, and runaway climate change. Steven Best contextualizes the 21st century as the decisive moment in human history wherein our actions will determine whether the future will be merely burdensome or catastrophic. Overcoming this crisis demands a new politics of total liberation that unites the disparate movements for human, animal, and earth liberation. Avoiding bravado or false optimism, Best questions humanity’s ability to rise to the occasion, and dares to imagine a “world without us.”


Terrorists or Freedom Fighters? (Steven Best, Anthony J. Nocella)
The first anthology of writings on the history, ethics, politics and tactics of the Animal Liberation Front, Terrorists or Freedom Fighters? features both academic and activist perspectives and offers powerful insights into this international organization and its position within the animal rights movement. Calling on sources as venerable as Thomas Aquinas and as current as the Patriot Act–and, in some cases, personal experience–the contributors explore the history of civil disobedience and sabotage, and examine the philosophical and cultural meanings of words like “terrorism,” “democracy” and “freedom,” in a book that ultimately challenges the values and assumptions that pervade our culture.


The sexual politics of meat (Carol J. Adams)
The Sexual Politics of Meat is Carol Adams’ inspiring and controversial exploration of the interplay between contemporary society’s ingrained cultural misogyny and its obsession with meat and masculinity. First published in 1990, the book has continued to change the lives of tens of thousands of readers into the second decade of the 21st century.
Published in the year of the book’s 25th anniversary, the Bloomsbury Revelations edition includes a substantial new afterword, including more than 20 new images and discussions of recent events that prove beyond doubt the continuing relevance of Adams’ revolutionary book.



n.b. We couldn’t find the original english cover

A queer vegan manifesto (Simonsen)
What does it mean for a person to declare her or his veganism to the world? How does the transition from one diet to another impact one‟s sense of self? Veganism challenges the foundational character of how we “act out” our selves—not least of all in the context of sexuality and gender. In my paper, I am thus interested in the potential of veganism to disrupt the “natural” bond between gender formations and the consumption of animal products, as this relates to social and cultural genealogies. Consequently, I will explore a queer form of veganism that affirms the radical impact of what Sara Ahmed calls “shareddeviation.”


How nonviolence protects the State (Peter Gelderloos)
Since the civil rights era, the doctrine of nonviolence has enjoyed near-universal acceptance by the US Left. Today protest is often shaped by cooperation with state authorities—even organizers of rallies against police brutality apply for police permits, and anti-imperialists usually stop short of supporting self-defense and armed resistance.

How Nonviolence Protects the State challenges the belief that nonviolence is the only way to fight for a better world. In a call bound to stir controversy and lively debate, Peter Gelderloos invites activists to consider diverse tactics, passionately arguing that exclusive nonviolence often acts to reinforce the same structures of oppression that activists seek to overthrow.


The failure of nonviolence (Peter Gelderloos)
In the years since the end of the Cold War many new social movements have started peacefully, only to adopt a diversity of tactics as they grew in strength and collective experiences. The last ten years have revealed more clearly than ever the role of nonviolence. Propped up by the media, funded by the government, and managed by NGOs, nonviolent campaigns around the world have helped oppressive regimes change their masks, and have helped police to limit the growth of rebellious social movements. Repeatedly losing the debate within the movements themselves, proponents of nonviolence have increasingly turned to the mainstream media and to government and institutional funding to drown out critical voices.
The Failure of Nonviolence examines most of the major social upheavals following the Cold War to reveal the limits of nonviolence and uncover what a diverse, unruly, non-pacified movement can accomplish. Critical of how a diversity of tactics has functioned so far, this book discusses how movements for social change can win ground and open the spaces necessary to plant the seeds of a new world.